
Nomi commerciali: | Makorè – (I) (GB) (F) (D) (E) |
Area di crescita: | È diffuso in tutte le zone della fascia tropicale dell Africa occidentale, foreste umide della fascia tropico-equatoriale circondante il Golfo di Guinea dalla Liberia al bacino del Congo, ma con varie discontinuità. |
Caratteristiche tecnologiche: |
Il legno e’ differenziato, con alburno stretto e chiaro e durame rosso brunastro, tendente ad iscurirsi con l essiccazione e l’esposizione all’aria. Mentre l’alburno e’ facile preda di funghi ed insetti, il durame resiste piuttosto bene anche in ambienti umidi. Ha tessitura media con fibra per lo piu’ intrecciata, il che gli conferisce spesso il caratteristico effetto di rigatino. |
Essiccazione: | Pur non essendo particolarmente difficoltosa, va comunque praticata con cura e lentamente onde evitare rischi di fessurazioni od imbareamenti. |
Peso specifico: | Stagionato all’aria, presenta un peso specifico di 650 – 700 Kg/m3. |
Usi principali e lavorazioni: |
Il Makore’ pur risultando un legno piuttosto duro, e’ tuttavia di facile lavorazione. Una particolare cura va posta per quei pezzi che presentano il controfilo. Unioni con chiodi e viti sono facili e di buona tenuta. Si leviga, si tinge e si leviga facilmente e con ottimi risultati. È facile da tranciare e da sfogliare e quindi trova anche impiego nell’industria dei tranciati e dei controplaccati. Viene anche impiegato in falegnameria ed in ebanisteria per lavori vari, e quale sostituto del mogano: |