
Nomi commerciali: | Mogano Honduras – (I) Honduras Mahogany – (GB) Bay Wood – (USA) Acajou Honduras – (F) Honduras Mahagoni – (D) Honduras – (E) |
Area di crescita: | Originario di Cuba, da dove e’ pero’ praticamente scomparso, oggigiorno lo si reperisce in gran parte nella zona di Rio delle Amazzoni anche se lo si trova nelle foreste di latifoglie dell’America centrale e della fascia settentrionale del Sud America. |
Caratteristiche tecnologiche: |
Alburno e durame sono differenziati, con alburno biancastro e durame bruno, bruno rossastro. Ha tessitura mediamente fine con fibra spesso intrecciata, il che con il taglio sul quarto gli conferisce il caratteristico effetto di rigatino. E’ dotato di buona durabilita’, particolarmente se conservato all’asciutto. |
Essiccazione: | È agevole e senza particolare difficolta’. |
Peso specifico: | Data la vastita’ dell area di crescita, il peso specifico risulta piuttosto variabile e va dai 450 agli 850 Kg/m3 con un valore medio di 600. |
Usi principali e lavorazioni: |
Il mogano Honduras, che incomincio’ a venire importato, dopo quello di Cuba, attorno al 1725 particolarmente in Inghilterra, ha un colore piu’ chiaro rispetto a quello delle isole (Cuba, Santo Domingo) e’ piu’ leggero e meno durevole. Mentre quest’ultimo, a fibratura per lo piu’ diritta e tessitura compatta, venne impiegato principalmente come legno massiccio nei mobili Chippendale, in quanto particolarmente adatto a venir scolpito ed intagliato, quello dell’Honduras presenta sovente una fibratura incrociata, ed e’ quindi piu’ adatto a venire impiegato come impiallacciatura decorativa per le sue svariate e belle figurazioni, con effetto sia rigatino che fiammato. Di notevole effetto sono le piume (feather, croach, piume, pyramide), le figurature (weavy. curly, ond , gewelltes) e le radiche (burr, burl, ronce, maser) ecc. |
Note: | Data la grande richiesta l’offerta limitata, lo sfruttamento del mogano e’ stato esteso gradatamente a tutti i paesi dell’America centrale e meridionale. Poiche’ questo non bastava ancora, si cercarono dei sostituti tra i lontani parenti in Africa. Questi, pur appartenendo alla famiglia delle Meliaceae, non fanno pero’ parte del genere Swietenia, per cui l’affinita’ botanica di questi legni con il vero mogano e’ quanto meno discutibile. E il caso del Grand Bassam, nome questo che deriva dal porto d imbarco, o Khaya (Khai’a ivorensis), detto anche in modo abbastanza improprio mogano africano. Questo termine e’ poi stato esteso ad altri legni, quali il sipo (Entadophrag~na utile), il sapelli (Entandophragrna ci lindriciurn) il tiama ( Entandophragnia angolese), ed altri ancora, che vengono commercializzati talvolta con il relativo suffisso di specificazione: mogano sipo, mogano sapelli; spesso anche senza. A questi “mogani” africani si sono poi aggiunti “mogani” asiatici, quali i meranti o gli australiani quali certi eucalipti, tutti legni questi, che con i veri mogani hanno unicamente un vago colore rossiccio e, per la presenza del controfilo, un aspetto di “rigatino”. |